Che cosa è la biopsia della prostata?
La biopsia della prostata è una procedura per prelevare piccoli campioni di tessuto prostatico da esaminare al microscopio al fine di diagnosticare un tumore alla prostata. I campioni di tessuto prelevati durante la biopsia vengono esaminati per evidenziare la possibile presenza di una cancro.
La biopsia prostatica viene eseguita quando la valutazione clinica, basata sul PSA, sull’esplorazione rettale della prostata e sulla RMN, pone il sospetto di un tumore.
Quale ruolo ha la risonanza magnetica nella diagnosi del carcinoma prostatico?
La risonanza magnetica ha una buona sensibilità per il riscontro di tumori GS > 7.
La risonanza magnetica è meno sensibile nell'identificazione di tumori GS 6.
In risonanza le lesioni sospette vengono valutate con il sistema di punteggio PIRADSv2 .
In presenza di aree PI-RADS > 3 le linee guida EAU consigliano di abbinare alla biospia sistematica prelievi mirati sulle zone sospette.
La biopsia della prostata sotto guida ecografica è lo standard diagnostico e può essere eseguita in diversi modi per via transrettale (più comune) o per via perineale; I tassi di diagnosi del cancro, se eseguiti senza una preliminare risonanza magnetica, sono comparabili tra i due approcci. Le biopsie mirate (target biopsy) sulle zone sospette alla RMN (PI-RADS >3) migliorano notevolmente l'individuazione di tumori clinicamente significativi .
Preparazione alla biopsia
Il paziente deve comunicare al medico i medicinali che sta assumendo in particolare se è in terapia con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti; questi ultimi andranno sospesi prima della procedura per ridurre il rischio di sanguinamento e verranno sostituiti con eparina a basso peso molecolare. Qualora la biopsia venga effettuata per via trans-rettale si consiglia l’esecuzione di un clistere prima della procedura.
È bene iniziare una terapia antibiotica il giorno stesso della biopsia e proseguirla per 5-6 giorni.
La biopsia per via trans-rettale è una procedura rapida e poco dolorosa che non richiede una anestesia generale per cui è sufficiente un digiuno di poche ore prima dell’intervento.
Come avviene la biopsia?
La biopsia viene eseguita dall'urologo ambulatorialmente o in day-hospital; la scelta del luogo dipende dalle condizioni di salute del paziente e dal numero di prelievi che è necessario eseguire.
La procedura inizia con la detersione della zona perianale con una garza sterile.
La biopsia può essere eseguita con il paziente sdraiato sul fianco in posizione fetale o in posizione litotomica.
L’ecografia transrettale è comunemente usata per guidare il posizionamento dell'ago nel corso di una biopsia della prostata in alternativa la biopsia trans-rettale può avvenire sotto guida digitale.
L'ago entra rapidamente nella prostata e rimuove un piccolo campione di tessuto.
Di solito si eseguono 12 prelievi in zone diverse della prostata.
La procedura è molto rapida e di solito non necessita più di 20 minuti.
La tecnica transperineale è meno utilizzata rispetto alla procedura trans rettale poiché è più dolorosa e richiede una anestesia loco regionale o generale. L’inserimento dell’ago per il prelievo avviene in questo caso sempre sotto guida ecografica.
Nella Target biopsy si utilizzano software per la sovapposizione delle immagini della RMN ed ecografiche al fine di riuscire a eseguire prelievi mirati sulle zone sospette.
Cosa succede dopo la biopsia prostatica?
Dopo la biopsia, si consiglia di stare a riposo per qualche ora. Potrebbe essere presente un lieve dolore nella zona pelvica ed è frequente vedere del sangue nelle urine per alcuni giorni. Se la biopsia è stata eseguita per via transrettale, si possono verificare piccola perdite di sangue dal retto dopo la biopsia.
La complicanza più fastidiosa è l’insorgenza di una infezione: l'assunzione di antibiotici prima della biopsia limita ma non elimina il rischio di un’infezione.
Nei pazienti che hanno già sintomi minzionali ostruttivi si può verificare un transitorio peggioramento dei disturbi minzionali nei giorni successivi alla biopsia, raramente si può avere una ritenzione urinaria totale.
In caso di febbre o impossibilità a urinare è bene contattare subito il proprio urologo.
Risultati
La biopsia della prostata è un test per rimuovere piccoli campioni di tessuto prostatico che verranno esaminati dall’anatomo patologo.
L’anatomo patologo esegue una valutazione dei campioni per verificare l’eventuale presenza di cellule neoplastiche.
Se sono presenti cellule tumorali, verrà valutato il grado di alterazione assegnando un punteggio su una scala da 1 a 5 alle cellule tumorali. Il numero più basso è per le cellule che sembrano quasi normali mentre il grado più alto indica le cellule più alterate.
Il patologo individua le due zone di tumore predominanti e dalla somma del grado attribuito a ciascuna di queste due zone si ottiene il cosiddetto punteggio di Gleason che varia da 6 a 10 in base alla gravità.
Qual è il significato del punteggio di Gleason ?
In generale, il punteggio di Gleason è un parametro che si correla con il tempo di sopravvivenza. Il punteggio di Gleason è una misura di quanto può essere potenzialmente aggressivo il cancro.
Più basso è il punteggio di Gleason migliore è solitamente la prognosi.
Il numero ottimale di prelievi da eseguire è ancora controverso.
Con uno schema a 12 – 18 prese la detection rate aumenta del 35% rispetto alla biopsia a 6 prelievi.
Le biopsie mirate sulla base della risonanza magnetica migliorano notevolmente il riscontro di tumori clinicamente significativi soprattutto in caso di biopsia ripetuta.
L’uso della RMN nella diagnostica del tumore prostatico può ridurre il numero di biopsie, ridurre il riscontro di tumori di basso grado, spesso clinicamente non significativi, migliorando il tasso di riscontro di tumori clinicamente significativi .
Le linee guida, se il primo mapping è negativo ma persistono sospetti diagnostici, consigliano di introdurre la RMN nell’iter diagnostico prima di ripetere una seconda biopsia.